Nonostante il difficile momento che sta attraversando il pianeta, limitando, quando non addirittura bloccando gran parte delle attività di ogni tipo, il nostro Aero Club prosegue nelle sue funzioni più qualificate di formare nuovi piloti, oltre a far mantenere i titoli di volo ai suoi molti soci.
Quattro come i moschettieri e come le carte per fare poker, i neo aviatori sono Umberto Bartolini, 50 anni, pubblicitario che, avendo volato tanto per lavoro, ha deciso di diventare pilota lui stesso.
Mattia Fabbri, 39 anni, commercialista, ingegnere, grande appassionato da sempre del volo, alla cloche di un aereo dà il meglio di sé. Riccardo Iovino, 50, propensione innata a stare in aria, tanto da aver inventato l'edilizia acrobatica, imprenditore di questa specialità, userà l'aereo per rapidi spostamenti pure di lavoro. E Christian Trocino, 27 anni, che condurre una macchina ce l'ha nel sangue. E' infatti camionista e gruista ma inizierà il corso per diventare pilota professionista a breve, volendoiniziare questo lavoro.
Una nuova dimostrazione dell'efficienza del club del volo genovese, sottolineata con orgoglio dal presidente Fabrizio Lanata e che evidenzia come il team del comandante Gianni Riccardi, direttore della scuola di volo dell'Aero Club di Genova, sia una macchina perfetta quanto ad organizzazione ed efficienza.
I nuovi brevetti ottenuti durante un momento particolarmente complesso, costituiscono una dimostrazione di come organizzazione precisa, passione e buona volontà possano superare anche ostacoli che paiono impossibili da valicare.
Un messaggio dunque di speranza e fiducia che viene dall'Aero Club di Genova, conosciuto e stimato in Italia, quasi centenario e con valenza europea e dal quale sono usciti piloti oggi al comando di aerei di Compagnie nazionali ed internazionali e persino il primo astronauta italiano, Franco Malerba, che ebbe come istruttore il mitico Claudio Sincich.
Da sx: Mattia Fabbri e Christian Trocino
In alto, da sx Umberto Bartolini e Riccardo Iovino